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L'Italia è il paese dei ladri di biciclette |
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27/06/2015 |
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Una recente indagine del
TG2 RAI, supportata da dati
della Fiab e delle Questure, evidenzia come l'Italia sia il paese dei ladri di biciclette.
Le giuste sollecitazioni che arrivano ai politici parlamentari da associazioni meritevoli e da molti cittadini per attivare interventi risolutori del fenomeno, ottengono spesso l'effetto di "non fare decidere" le amministrazioni locali in attesa della soluzione governativa gratuita per tutti e che risolverà il problema dei furti di bici una volta per tutte. Sorvoliamo sul termine "gratuita" che potrebbe significare che chi vende automobili e motociclette dovrebbe pagare più tributi per far vendere più biciclette. Ed in merito alla soluzione definitiva, basta guardare a cosa succede negli altri paesi europei e nel resto del mondo, dove non esistono registri governativi delle biciclette e tanto meno sistemi di marchiatura imposti dal governo. Alcune stime indicano in circa 2 miliardi di euro l'anno i costi di gestione di un eventuale PRA delle biciclette. A nostro parere e sulla base dei numeri in nostro possesso (BiciSicura-Registro Italiano Bici è leader in Italia nel contrasto del furto delle bici attraverso la marchiatura con uno speciale stick adesivo e la registrazione nell'unico registro nazionale pubblico e gratuito delle bici consultato dalle Forze dell'Ordine, con oltre 40 città attive e circa 200.000 bici registrate, presente i Italia dal 2007) per togliere all'Italia il poco lusinghiero primato della nazione europea col più alto tasso di furti di bici è necessario agire rapidamente sulle tre considerazioni presentate più sopra. Ma attenzione a posizionare correttamente l'asticella delle aspettative. Quando occorre agire sui comportamenti e sulla cultura delle persone e delle Amministrazioni servono azioni che si prolungano necessariamente sul medio-lungo periodo. Dimenticate le soluzioni tecnologiche d'avanguardia se predicono tempi rapidi per la soluzione del problema dei furti di bici. COME AGIRE? Atteggiamento verso il furto dell'italiano medio. L'amministrazione comunale deve fare cultura verso i cittadini utilizzando dati reali, informazioni, seminari, incontri per sollecitare la loro sensibilità su questo tema. Di argomenti validi ce ne sono tanti per convincerli a cambiare atteggiamento verso il furto e la deterrenza e chi, come noi, ha esperienza quasi decennale in questo settore dispone di molti dati statistici e numeroso materiale illustrativo. Amministrazioni comunali impreparate contro il fenomeno dei furti di bici. La prima cosa da fare per l'amministrazione è assumere un atteggiamento di umiltà conoscitiva verso il fenomeno dei furti di bici. Innanzitutto si parte dalla presa di coscienza del fenomeno reale. Qui lo staff di BiciSicura utilizza normalmente delle fasi di test sul territorio che possono durare da 6 a 12 mesi. Nel frattempo si attivano delle sessione informative/formative con le aree comunali coinvolte (uffici bici, Polizia Locale, associazioni, ecc.). Alla fine del test, conoscendo meglio il fenomeno a livello locale, si individueranno gli interventi da attuare, gli attori da coinvolgere e le condizioni per il successo. Gli interventi della politica centrale sul fenomeno. Tanto può fare la politica centrale per ridurre il fenomeno dei furti. Ma non va dimenticato che il tema non è quello dei furti ma lo sviluppo nelle città della mobilità sostenibile. Mobilità che richiede interventi legislativi in tanti ambiti (revisione del Codice della strada, premiare le città che si impegnano maggiormente ed i casi di successo, favorire la realizzazione di piste ciclabili, di parcheggi bici, l'installazione di rastrelliere sicure dove parcheggiare le bici, ecc.). Tutti ambiti dove alcune associazioni, tra cui citiamo Fiab (Federazione Amici della Bici) che riteniamo tra le più meritevoli e qualificate, possono portare un contributo elevato alla politica sia centrale che locale. La marchiatura (attenzione alla scelta del sistema per non partire azzoppati!) della bici, ad esempio, riveste un ruolo primario nel progetto di contrasto del furto delle bici, ma deve essere accompagnata anche da altri interventi da diluire nel tempo per ché più complessi e costosi (nuove rastrelliere, parcheggi, piste ciclabili e cultura, cultura, tanta cultura). In conclusione, benché riteniamo di non aver detto nulla di nuovo, soprattutto per chi ci segue da qualche anno, se vogliamo lavorare per togliere all'Italia il poco lusinghiero primato di paese dei furti di bici ci sono delle azioni che possono essere attuate rapidamente e che vanno nella giusta direzione. Lo staff BiciSicura, con il suo centro di competenza, unico del settore in Italia, è disponibile ad aiutare sia i cittadini che intendono assumere il giusto comportamento verso il furto delle bici (e che vogliono ridurre il rischio di furto) che le Amministrazioni pubbliche che hanno a cuore l'interesse di chi va in bicicletta in città e vorrebbe crescere di numero. Chi desiderasse aver ulteriori informazioni può scrivere a info@bicisicura.it indicando nell'oggetto "bsnews_27-06-2015".
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